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Cenni Storici

Il paese è raggruppato su un dosso, lungo la riva del torrente Petriano, ai piedi delle Serre Calabresi.

Libri Storici
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Storia

Le origini del borgo sono antichissime: fu colonia greca contemporanea ad Hipponion e successivamente municipium romano all'epoca delle guerre puniche.
In epoca medievale fu capoluogo di un feudo molto esteso appunto da meritare il nome di Stato di Arena.
Primo signore fu Matteo De Arenis dei Conclubet.

I Culchebret (o Conclubet di Arena, anche detti Scullandi) furono una famiglia normanna molto potente e influente nelle vicende storiche, culturali, politiche ed economiche dell'Italia meridionale e della Sicilia, a partire dall'XI secolo. Nel 1536 Carlo V eresse il territorio di Arena a marchesato.

Nel 1675, alla morte di Andrea Concublet, uomo di grande cultura e mecenate, il feudo passò al figlioletto Riccardo, il quale morì prematuramente tre anni dopo portando il casato all'estinzione.

Nel 1678 il feudo passò agli Acquaviva d'Aragona per poi essere venduto ai Caracciolo di Gioiosa i quali lo tennero fino al 1694 quando lo vendettero ai Caracciolo di Soreto.
Questi ultimi ebbero il titolo di marchesi di Arena nel 1699.

Il territorio ha subito gravi danni a causa dei frequenti terremoti in particolare il disastroso terremoto del 1783 a cui si aggiunse un'alluvione nel 1855.

Dopo l'unificazione fu capoluogo mandamentale.

Le Origini

Le origini dell'abitato sono molto antiche, in quanto fu un capoluogo di un feudo molto esteso appunto da meritare il nome di "Stato di Arena". Primo signore fu Matteo d'Arena dei Conclubet. Questa famiglia tenne il feudo fino al 1678, quando passò ai Caracciolo di Gioiosa.Il territorio ha subito gravi danni a causa dei frequenti terremoti in particolare il disastroso terremoto del 1783 a cui si aggiunse un'alluvione nel 1855.

L'Edificio più antico del paese

Castello Normanne

L'edificio più antico del paese è il Castello Normanno di Arena dell'XI secolo, che fu ricostruito per la maggior parte Conclubet (tra il XIV e il XV secolo) e successivamente modificato dai duchi Acquaviva (tra il XVI e il XVIII secolo). Del castello, che distrutto da un terremoto nel 1783, rimane una parte delle torri angolari e delle mura perimetrali. Rimangono anche i resti dell'acquedotto medievale, che portava acqua al castello.

La Chiesa Matrice di Santa Maria de Latinis fu costruita nel XVIII secolo. Al suo interno si trovano un pregevole pulpito e due importanti statue lignee: un "Cristo Risorto" e un "San Michele" attribuiti a Gennaro Franzese (XVIII secolo). Conservato nella chiesa anche un quadro della scuola di Caravaggio rappresentante l'Immacolata.

La Chiesa delle Grazie ha un portale in pietra con decorazioni barocche. Al suo interno, sono conservate alcune sculture del '700 e dell''800, tra cui un'immagine della Madonna delle Grazie ispirata alla scultura classica greca.

Ultima modifica: lunedì, 04 dicembre 2023

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